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Il Parco Natura Viva torna a vivere dopo la chiusura di 252 giorni

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Il Parco Natura Viva vede la luce della zona gialla dopo il buio del lockdown durato 8 mesi. Durante il periodo di chiusura però il pubblico non ha abbandonato l’oasi veneta. Sono stati diversi i fondi donati per la gestione degli animali ospitati, oltre ai 25 progetti di conservazione delle specie a rischio di estinzione.

Grazie a tutte queste iniziative il parco ha raccolto una cifra che copre un mese intero della sua chiusura.

Il Parco Natura Viva e le iniziative per proteggere le specie

Il periodo di riapertura dell’oasi di Bussolengo avviene tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. Questo periodo coincide con la stagione delle nascite che dura fino all’autunno inoltrato per alcune specie. Oltre a questo i progetti di conservazione iniziati durante il lockdown continueranno ad essere seguiti in ogni parte del globo.

Panda Rosso
Panda rosso (crediti: Parco Natura Viva)

La pandemia non ha fermato le iniziative legate al mondo faunistico del parco. A giugno scorso i responsabili sono riusciti a reintrodurre la giovane gipeta Eglazine, l’avvoltoio più grande d’Europa. L’animale ha preso il volo dal Massiccio Centrale francese. Oltre a questo ha preso vita il progetto per il reinserimento nel mondo naturale dei visoni selvatici. La specie autoctona europea era stata classificata come “criticamente minacciata” di estinzione dall’organizzazione International Union for Conservation of Nature.

Una riapertura animata da nuovi arrivati faunistici

I visitatori rimasti orfani per 8 mesi del parco potranno ammirare il piccolo avvoltoio reale indiano accudito da mamma e papà. Nei sentieri dell’oasi scaligera si possono trovare anche piccoli lichi del Nilo e fenicotteri.

Tigre
Tigre (crediti: Giorgio Ottolini)

Il direttore scientifico e CEO del Parco, Cesare Avesani Zaborra, racconta che durante il lockdown i lavoratori hanno garantito la vita quotidiana di sempre agli ospiti della riserva naturale. Inoltre La raccolta fondi organizzata da Fondazione A.R.C.A, un’espansione del lavoro di tutela della biodiversità del Parco Natura Viva, ha mantenuto i progetti di conservazione faunistica. Il responsabile dell’oasi esprime la sua speranza nella voglia di visitatori e abbonati di continuare a sostenere e supportare i progetti della riserva naturale. Per poter garantire una passeggiata totalmente negli spazi all’aperto in rispetto delle norme anti Coronavirus, la direzione ha deciso di tenere temporaneamente chiusa l’attrazione della casa dei giganti.

Il Parco riprende la sua attività tra realtà e virtuale

Il pubblico potrà tornare a meravigliarsi dello spettacolo della natura grazie alle diverse specie ospiti del parco. Gli amanti del mondo naturale potranno scoprire nel loro habitat animali come gli armadilli, bisonti, cammelli, tapiri e molti altri. Per evitare assembramenti nei punti vendita di biglietti e abbonamenti, essi potranno essere acquistati nella piattaforma digitale del Parco. Oltre a questo i visitatori potranno fare compere nel negozio per dare il proprio aiuto al sostentamento degli ospiti dell’oasi veneta.

Lemure
Lemure (crediti: Giulia Angelica Vicenzino)

Gli ampi spazi collocati all’aperto garantiscono l’apertura dei punti di ristoro. Il punto vendita dell’ingresso rispetterà i soliti orari di apertura, il quale propone prodotti realizzati con materiali riciclati o ecosostenibili. L’attività commerciale raccoglie collezioni di manufatti artigianali legati ai progetti di conservazione del Parco provenienti da diverse parti del Mondo. In questo modo il Parco sostiene le popolazioni locali dell’intero globo.

(Immagine in evidenza, crediti: Parco Natura Viva)

Il Parco Natura Viva torna a vivere dopo la chiusura di 252 giorni ultima modifica: 2021-05-03T09:30:00+02:00 da Martina Ortis

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Julieta B. Mollo

🤗

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