La festa di Santa Cecilia di questo 2020 ha chiamato e la Banda senza indugio ha risposto. Quest’anno molto particolare è stato volente o nolente ricordato come uno degli anni più difficili non solo dal punto di vista sociale, ma anche e soprattutto culturale e artistico. Si è molto parlato della grande difficoltà che hanno affrontato i musicisti e tutti i lavoratori dello spettacolo. Pensiamo ad esempio a tutti i concerti dal vivo mancati, ai teatri chiusi, ai troppi concerti mancati.
A mio dire però si sono spese forse troppe poche parole sulle difficoltà che stanno affrontando le Bande del Paese. Non solo per quanto riguarda il problema oggettivo di non potersi più esibire, ma anche per il mancato contatto con il Paese da sempre il fulcro centrale di ogni Banda che si rispetti. Insomma l’assenza della Banda la sentiamo un po’ tutti.
Eppure sia da musicista prima che da bandista poi veder la mia Banda suonare in occasione della festa di Santa Cecilia in questo anno così complicato è stata una grande emozione. Chi è bandista lo sa. Non è solo il fatto di esibirsi che manca, ma anche quel senso di fare comunità, ridere, scherzare e perché no naturalmente suonando divertendosi.
Le mie impressioni sulla messa del 21 novembre
Il 21 novembre la Banda musicale non è mancata all’appello e ha deciso di esserci e di animare la consueta messa, un appuntamento irrinunciabile che di solito prosegue con i tradizionali festeggiamenti. Questo però naturalmente causa Covid ciò non è stato possibile. La scelta quindi di far suonare un quintetto di ottoni è andata in questa direzione.
Ciò nondimeno la messa non è stata meno significativa. Sentire i miei compagni suonare mi ha immediatamente riportato a casa. A completare la serata la consegna delle benemerenze dedicate a tutti i bandisti che hanno raggiunto degli importanti traguardi. Un momento importante che in questa Santa Cecilia 2020 riveste un significato tutto nuovo.
Vale la pena ricordare questi bandisti ad uno ad uno:
- Heike Adam: 12 anni
- Nicola Gaioni: 20 anni
- Davide Ragazzo: 20 anni
- Paolo Scollo: 25 anni
- Francesco Ronzani: 35 anni
- Marco Tortella: 40 anni
- Danilo Bertoni: 55 anni
Proprio su questa Santa Cecilia 2020 ho avuto il piacere di confrontarmi con il Maestro Luciano Brutti che possiamo definire una istituzione e Mattia Pinali che da anni ricopre con passione e impegno l’importante compito di essere il Presidente della Banda.
Santa Cecilia 2020 – Intervista al Maestro Luciano Brutti
Buongiorno Maestro grazie per l’intervista e benvenuto su itBussolengo. Il 22 novembre per i musicisti di tutta Italia e non solo si festeggerà Santa Cecilia, la patrona dei musicisti. Che valore ha per la banda poterla ricordare anche in questo anno scosso dall’emergenza sanitaria?
Il 22 novembre si festeggia Santa Cecilia patrona della musica e dei musicisti. Il direttivo della nostra banda ha voluto organizzare in chiesa come tutti gli anni la Santa Messa accompagnata da un quintetto di ottoni. Alla fine del momento liturgico sono state consegnate delle benemerenze a sette bandisti che fanno parte del Corpo Bandistico da molti anni.
L’importanza della consegna delle benemerenze ai Bandisti
Durante la celebrazione verranno consegnate come sempre le benemerenze ai Bandisti. Possiamo dire che è un modo per dire a tutti loro grazie nonostante questo periodo?
Con queste benemerenze, che di solito vengono consegnate al concerto di Natale, la banda ringrazia coloro che per molti anni hanno dato prestigio al nostro complesso suonando per tanti anni partecipando a tutti gli eventi importanti del nostro sodalizio.
Il grande valore della festa di Santa Cecilia
Ora una domanda un po’ più personale. L’anno prossimo saranno ben 40 anni che sarai alla guida della banda. Da Maestro, ma anche da musicista cosa significa per te Santa Cecilia?
Purtroppo questa pandemia ha fermato tutti i concerti dal vivo, tutte le prove all’interno delle nostre sedi, e tutte queste misure restrittive hanno provocato tra molti bandisti l’emersione di sentimenti contrastanti insieme al senso di frustrazione.
Dopo le prime difficoltà, però, si è trovato il desiderio di non mollare. Molti docenti della scuola civica di musica, in pieno lockdown nella primavera scorsa, hanno sperimentato e avviato nuove vie di insegnamento in streaming e a distanza riscontrando un consenso nei genitori degli allievi. Si ha tanta voglia di ricominciare anche con le prove della banda, tutti lo sperano, comunque siamo tutti certi che la musica non si fermerà anche in omaggio e in onore alla sua Santa Patrona.
Due parole con il Presidente della Banda Mattia Pinali
Mattia da anni sei ormai alla guida della nostra banda, ma hai dalla tua che sei giovane con tanta voglia di fare. Mi racconti cosa significa per te Santa Cecilia?
La festa di Santa Cecilia è per me una bella tradizione che lega la dimensione sacra con spirito musicale associativo della nostra banda. Io sin da piccolo ho vissuto questa ricorrenza con tanta emozione. Da qualche anno vivo più intensamente questo momento in particolare perché in qualità di Presidente ho l’onore di leggere la preghiera di noi musicisti alla Santa patrona della musica.
Quest’anno in particolare che significato ha poterla festeggiare?
Quest’anno abbiamo voluto provare come consiglio direttivo a mantenere questa tradizione pur nel rispetto delle limitazioni che il nostro tempo ci impone. La presenza di molti componenti della banda è stato bel segnale di unione e appartenenza in questo periodo in cui non possiamo ritrovarci insieme per le consuete prove. Il gruppo dirigente e tutti gli strumentisti hanno il dovere morale di tenere vivo il Corpo Bandistico città di Bussolengo pronti a ripartire non appena si potrà.
Del resto non dimentichiamo che Santa Cecilia è patrona della musica, La Musica è in questo senso un mezzo di trasmissione e condivisione di valori, nonché uno strumento di aggregazione intergenerazionale e supporto indispensabile allo sviluppo della sensibilità di ogni uomo e della nostra società.
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