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Tra storia e tecnologia…. la centrale idroelettrica di Bussolengo

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Bussolengo, oltre ad un cospicuo patrimonio storico-artistico, vanta un esempio di architettura industriale di epoca fascista in uso tutt’ora con un notevole rendimento: la centrale idroelettrica.

Come funziona la centrale idroelettrica di Bussolengo

La centrale idroelettrica, in via Azzolini n. 8 a Bussolengo, è stata costruita durante la seconda guerra mondiale, tra il 1939 e il 1943.

Il progetto, insieme alla realizzazione del canale Biffis, è nato per coprire il fabbisogno energetico e la necessità di una costante disponibilità di acqua.  Per l’Italia sono gli anni dell’autarchia di Mussolini, anni di pieno sviluppo economico industriale poiché lo stato doveva essere autosufficiente ed economicamente indipendente dagli altri paesi… l’acqua era la base essenziale per lo sviluppo della produzione agricola.

In funzione dal 1944 è un impianto è ad acqua fluente in quanto viene utilizzata la portata naturale di un corso d’acqua, il fiume Adige, venendo incanalata e convogliata fino alla centrale attraverso un canale di derivazione, il Biffis.

L’acqua, convogliata dal Biffis, forma un bacino più ampio nella parte superiore della centrale da cui partono tre condotte forzate di diametro quattro metri in cemento armato e con portata 48 m3 cadauna.

Foto Centrale
Foto della centrale idroelettrica – di Martina Agnoli

Qui è posizionato lo sgrigliatore, un raccoglitore che azionato pone tutti i rifiuti pescati nell’acqua su un nastro e li convoglia verso un cassone per lo smaltimento.  Quando, terminato il processo, la centrale restituisce l’acqua al fiume la rende infatti pulita e priva di impurità.

Inoltre, sono presenti due paratoie automatiche con dei contrappesi per far defluire il troppo pieno: quando l’acqua è in eccesso viene di fatto rimandata nell’Adige tramite uno scivolo.

Nel portale esterno d’ingresso al primo piano sovrasta la scritta rigorosa, realizzata in epoca fascista, in bassorilievo: “Centrale di Bussolengo”.

All’interno è situata la sala macchine composta principalmente da tre grandi alternatori collegati ai tre trasformatori visibili all’esterno sullo scivolo delle condotte.

Al piano sotto invece sono collocate le turbine di tipo Francis, a reazione ad asse verticale, con un flusso centripeto. L’acqua raggiunge le turbine con un salto altimetrico di 39,4 metri attraversando lo scivolo delle condotte. Le turbine ruotano infatti grazie al movimento dell’acqua e ognuna è collegata all’alternatore che trasforma il movimento di rotazione in energia elettrica.

La centrale idroelettrica: efficienza e vantaggi

Le centrali idroelettriche sono sicure e affidabili dal momento che possono essere attivate e disattivate in pochi minuti.  Assicurano una continua disponibilità di materia in modo gratuito e l’approvvigionamento in tempi rapidi.

La centrale di Bussolengo è segnata da anni di ininterrotta attività, ma non sono mancati miglioramenti tecnologici ed adeguamenti normativi.  Il processo di produzione invece è rimasto quasi uguale.

Ha una potenza efficiente complessiva di 48000 KW e la produzione, insieme alla centrale del Chievo, soddisfa il fabbisogno energetico di quasi 215.000 famiglie.

Inoltre, evita l’immissione in atmosfera di 320000 tonnellate di CO2 all’anno.

Le centrali idroelettriche infatti non emettono sostanza nocive nell’atmosfera e non sono soggette ad esaurimento.

L’acqua è restituita al fiume e riutilizzata, quindi l’energia prodotta è rinnovabile.

Sono considerate una delle fonti energetiche più vantaggiose. La produzione di energia ha costi contenuti, la manutenzione e il funzionamento sono economici, soprattutto se contrapposti agli impianti nucleari o a carbone.

L’attenzione all’ambiente con il protocollo di Kyoto

Alla centrale idroelettrica di Bussolengo è stata conferita la Certificazione Verde.

Il certificato dichiara che l’impianto è a fonte rinnovabile e rispetta il Protocollo di Kyoto, un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento, pubblicato nel 1997. Il protocollo è nato dalla convinzione che le attività dell’uomo siano probabilmente le responsabili della maggior parte dell’incremento della temperatura globale.

Uno dei pochi svantaggi delle centrali idroelettriche è la totale dipendenza dagli agenti atmosferici che le espongono a rischi in periodi di siccità prolungata e purtroppo i cambiamenti climatici sono sempre più visibili e tangibili.

Dal 2008 la centrale è di proprietà del gruppo Hydro Dolomiti, con sede a Trento. La società conta 22 centrali idroelettriche e gestisce 5 impianti mini-idro. La distribuzione e la trasmissione dell’energia invece sono affidate al Gruppo Terna, un grande operatore di reti telematiche.

Tra storia e tecnologia…. la centrale idroelettrica di Bussolengo ultima modifica: 2022-11-28T13:42:35+01:00 da Martina Agnoli

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