Intervista a Serena Vestene - il suo nuovo libro di poesie - itBussolengo

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“Terre di Santi e di perduti in terra” – intervista a Serena Vestene

Serena Vestene Intervista

Intervista – Serena Vestene è una giovane poetessa che da poco ha scritto un libro di poesie nella quale l’autrice ha spaziato su diversi tematiche. Ha spaziato su vari temi uno su tutti la dedica a San Valentino, Santo Patrono di Bussolengo con la poesia “Un gesto di fede”. Ha scritto inoltre poesie più impegnate che trattano temi sociali. Degna di nota la poesia dedicata a Gesù Cristo con la bellissima “Terra di Galassie – Jeshua”.

La raccolta è stata presentata lo scorso 24 ottobre durante un evento organizzato dall’associazione Bussolengo Pagus Pictus. L’evento non a caso si è tenuto proprio nella cornice della chiesa di San Valentino. In quell’occasione sono stati mostrati alcuni dipinti dell’autrice. Ad impreziosire infine l’evento è stata la cetra di Sarah Turco. Nel corso della serata la suonatrice ha suonato delle melodie dolcissime che ben rendevano l’atmofera dell’evento. Un suono che è stato fatto risuonare tra una poesia ed un’altra e tra una curiosità sulla chiesa di San Valentino ed un’altra. Poesia, musica e arte si sono fuse in un bellissimo connubio che ha contribuito a rendere l’atmosfera dell’evento particolarmente suggestiva. Ho voluto intervistare Serena per raccontarci diverse curiosità sui suoi lavori e alcune impressioni sull’evento. 

Serena Vestene – l’intervista

Ciao Serena, grazie per questa intervista e benvenuta su itBussolengo. Lo scorso 24 ottobre hai presentato il tuo libro di poesie “Terre di Santi e di perduti in terra”. Me ne vuoi parlare? 

È passata quasi una settimana dalla bellissima e toccante serata di presentazione della mia raccolta “Terra di Santi e di perduti in terra” alla Chiesa Devozionale di San Valentino a Bussolengo. Una serata davvero minuziosamente e sapientemente organizzata dall’Associazione Pagus Pictus che ha saputo creare una sapiente armonizzazione tra la presentazione del luogo, gli affreschi dei Santi, la storia della chiesa con l’arte a tutto tondo, in poesia, pittura e musica, ospitando alcune delle mie tele, la cetra di Sarah Turco e i miei versi tra luce e buio.

“Un gesto di fede” – dedica a San Valentino

Martina Agnoli Di Pagus Pictus Presenta La Serata
Martina Di Pagus Pictus Presenta La Serata -foto di Andrea Agnoli

In questa bellissima raccolta è contenuta una poesia dal titolo “Un gesto di fede” dedicata proprio alla nostra chiesa di San Valentino. Cosa più ti ha colpito di questa chiesa? 

Sicuramente la dimensione raccolta ma ricca, una sobrietà strutturale con però un alto richiamo simbolico in tutto quanto in essa contenuto, in termini di affreschi, di statue, di omaggi artistici al Santo al quale la chiesa è intitolata.

Nella poesia parli di un bimbo in spasmi. Cosa richiamano queste parole? 

Il tutto è partito dal racconto in immagini affrescate contenuto nella Chiesa, che narra la guarigione da parte di San Valentino, già Vescovo, di un bambino epilettico, richiesta arrivata dalla famiglia e miracolo ottenuto per intercessione del Divino. “Un gesto di fede”, titolo della mia poesia composta appositamente per questa occasione, è proprio quanto San Valentino si è trovato a compiere, in aiuto dell’inerme debolezza del più piccolo, che rappresenta tutti noi.

Una poesia capace di ispirare

Tra le poesie che hai scritto ce n’è qualcuna che ti ha particolarmente ispirato nel scriverla? 

Tutte le poesie che mi escono dalla penna fluiscono da un processo creativo ispirato, da un’intuizione. Posso dire che c’è una poesia che ha avuto una storia molto particolare, ossia  “È terra di Galassie – Jeshua” dedicata alla figura di Gesù. Questi versi erano nati già qualche anno prima dell’idea di questa pubblicazione durante un concerto di musica strumentale in improvvisazioni nella Pieve di San Floriano. La particolarità è che non sapevo ancora che stavo proprio parlando di Cristo ma all’epoca l’avevo intesa come una suggestione tra specifici riferimenti musicali.

Intervista a Serena Vestene – La passione per le poesie

Serena Vestene E Sarah Turco ricevono un omaggio floreale
Serena Vestene E Sarah Turco – foto di Valentina Mericio

Una domanda un po’ più personale. Questa passione per le poesie quando ti è nata? 

Scrivo dall’età di 12 anni, la poesia mi ha accompagnata soprattutto con tanta lettura di testi poetici degli allora per me poeti di riferimento come Leopardi, Petrarca. Poi sono arrivati Montale, Ungaretti, Saba, fino ad arrivare alla contemporaneità della Gualtieri e della prosa poetica di Christian Bobin. Scrivo senza sapere il reale perché e senza mai trovare risposte lapidarie ai miei tanti quesiti umani, ma il motore della ricerca, dell’intuizione, della magia e della potenza evocativa delle parole e del suono ha un richiamo innato in me e mi permette connessioni inaspettate con la natura, il creato e la dimensione onirica e dell’oltre.

L’amore per la pittura

Un Quadro Dipinto Da Serena Vestene
Un Quadro Dipinto Da Serena Vestene – foto di Valentina Mericio

Oltre alle poesie dipingi anche quadri. Mi puoi parlare di questa tua passione e cosa cerchi di trasmettere con i tuoi quadri? 

Come ho cercato di analizzare anche attraverso l’esperienza di altri artisti ibridi tra parola poetica e arte figurativa, tenendo una specifica rassegna l’autunno dell’anno scorso al Red Zone ArtBar di San Giorgio di Valpolicella dal titolo “Ai confini della parola”, l’inclinazione per un’altra forma d’arte parallela alla poesia può partire in momenti e con modalità diverse. La mia forma pittorica da autodidatta e molto libera da tecniche e intenti nasce sicuramente dalla necessità di completare a volte col colore ciò che la parola lascia in sospensione di pause. O partire proprio da soggetti e forme dipinte per lasciare che da lì le parole comincino a fluire. Credo con i miei quadri di voler trasmettere una sorta di energia poetica, non sempre scalfita di luci ma che tocchi anche il lato ombra, come d’altronde nella vita e nel cammino umano.

I progetti nel cassetto

Una domanda che mi piace sempre fare: hai dei progetti che vorresti realizzare? Se sì me ne vorresti parlare? 

Nel futuro ho progetti che coinvolgeranno la fotografia, la dimensione cantautorale e performance live uniti ai miei testi e sono molto motivata, augurandomi che l’iterazione tra le arti, che da qualche anno mi coinvolge anche in rassegne da me stessa organizzate, possa essere un motore di rilancio vero dopo questo terribile anno tra continui stop forzati per gli eventi culturali in generale e questo terrore pandemico.

“Terre di Santi e di perduti in terra” – intervista a Serena Vestene ultima modifica: 2021-02-04T09:12:42+01:00 da Valentina Mericio

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