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Facciamoci le storie, un’iniziativa per grandi e piccini

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Facciamoci le storie è un’iniziativa creata da Paola Zermian, educatrice territoriale di Bussolengo, che durante il lockdown ha intrattenuto, incuriosito e divertito i bambini e i loro genitori. La pandemia ci ha costretto a rimanere in casa per molto tempo, piccini e adulti, nessuno escluso. Così, Paola, ha avuto un’idea. Perché non condividere quelle storie che aveva in mente da tempo per dare ai bambini un po’ di respiro da questa realtà attualmente così ardua? Creare storie e mondi di fantasia, con personaggi simpatici e bizzarri: camaleonti pigri, formiche forzute ed elefanti invisibili. Con un semplice sfondo verde e qualche oggetto di scena, tra cui la famosa “palla racconta-storie”, Paola ha girato i suoi video creativi e li ha poi pubblicati sulla sua pagina Facebook e il canale Youtube per arrivare a quanti più bambini possibile.

Ecco qui la nostra intervista a Paola!

Paola Zermian

Ciao Paola, grazie per aver accettato di fare quest’intervista per itBussolengo. L’iniziativa Facciamoci le storie ci è sembrata molto originale e divertente, una piccola perla per il nostro paese. Così abbiamo voluto raccontarla.

Ci parli un po’ di te? Un po’ della tua vita e del tuo lavoro.

Mi chiamo Paola Zermian, ho quarantasei anni e lavoro come educatrice territoriale della ULSS9 scaligera di Bussolengo, in particolare con la fascia più adolescente e famiglie. Mi ritengo una persona molto fortunata perché nonostante siano tanti anni che lavoro nel sociale, in particolare in questo ruolo, non mi stanco mai. Trovo sempre molti stimoli, soprattutto nella relazione con le persone, e il mio lavoro mi dà veramente l’opportunità anche di mettere in gioco la mia generatività e di stare al passo con i tempi, visto che non mi permette di diventare un operatore rutinario. Mi sento una privilegiata perché faccio ciò che amo. Per il resto, ho molti interessi, in particolare la lettura, la scrittura, il teatro e il volontariato… e il femminismo.

Paola Zermian E La Palla Racconta Storie
Paola Zermian E La Palla Racconta Storie

Qual è la tua esperienza con il teatro e le attività artistiche in generale?

Le mie esperienze a livello di espressione artistica sono legate alla scrittura e al teatro. La scrittura fin da piccola. Ancora ricordo i romanzi che scrivevo alle elementari, ovviamente sempre centrati su storie strazianti tipo cani abbandonati (ride, ndr) o bambini orfani. Via via ho scritto anche testi per la radio, testi teatrali e romanzi lasciati un po’ nel cassetto. Ho fatto anche dei corsi di scrittura creativa, però sono soprattutto famosa tra gli amici per scrivere i biglietti di auguri (ride, ndr), è un compito che mi danno spesso.

Per quanto riguarda il teatro, anche quello è iniziato da molto giovane, a scuola, e poi ho proseguito a far teatro nelle varie realtà sociali: agli scout, poi all’interno della parrocchia… A quel punto mi sono lanciata in sperimentazioni di corsi di ogni tipo a partire dal living theatre fino a al teatro forum. Poi ho avuto la grande fortuna di poter entrare in questa compagnia teatrale legata al teatro per bambini e poi ho proseguito fino ad arrivare ad avere questa compagnia insieme a Nicola Pazzocco, che si chiama Fior di teatro dove faccio spettacoli per bambini, nel tempo libero ovviamente. Con la mia esperienza nel teatro come attrice, sono potuta andare oltre, proponendo io stessa laboratori teatrali. Uso molto il teatro nei miei laboratori formativi con gli adolescenti e i ragazzi. Credo che il teatro sia un’àncora salvifica di espressione, per molti. Almeno per me lo è stato.

Facciamoci le storie: l’idea e lo sviluppo

Il Canale Youtube Di Facciamoci Le Storie
Il Canale Youtube Di Facciamoci Le Storie

Quando hai avuto l’idea di Facciamoci le storie? Come l’hai sviluppata? Se non sbaglio, è nata durante il lockdown, giusto? Ti è venuto in mente in quel periodo o già pensavi a fare qualcosa di simile?

Molte delle storie le avevo scritte in tempi non sospetti, proprio come un piccolo gioco creativo non condiviso, molto personale. In realtà, era partito perché una mia amica, che aveva fondato un’associazione, mi aveva chiesto una poesia legata al tema dell’elefante invisibile (il nome dell’associazione). Da lì è partita questa passione per le storie in rima su animali, insetti, la natura, un po’ favoleggianti e moralistiche e con un finale. Da lì sono partite tutta una serie di sperimentazioni che però mi tenevo nel cassetto.

Con il primo lockdown mi sono resa conto che avevo tanti figli di amici a casa e mi sono detta Perché no? e ho iniziato a creare dei piccoli video, per tenere il contatto con queste famiglie, e ho mandato queste storie ai bambini. Da lì, in realtà, la cosa è un po’ esplosa perché i miei amici mi hanno consigliato di renderle pubbliche. Anzi loro stessi hanno iniziato a diffonderle tra i loro contatti, anche di insegnanti di scuole eccetera, e la cosa è arrivata da sé. Alla fine ho deciso di aprire il profilo Facebook e il canale Youtube. È stato una sorta di piccolo tsunami, non me l’aspettavo, però poi mi sono appassionata, nonostante le storie richiedano molto tempo e non sempre ho il tempo per potermici dedicare.

Parlaci un po’ del processo creativo con cui scrivi e giri le storie.

Il processo creativo con cui creo le storie appartiene un po’ al modo in cui io poi creo tutto, le formazioni, i progetti… Cioè attraverso un processo di tipo intuitivo. Ad esempio, se mi metto davanti  a uno schermo e decido che devo farlo non succede niente. succede solo che rimango due ore davanti allo schermo. Se, invece, passeggiando nella natura oppure camminando oppure in macchina… Io ho sempre a portata di mano il cellulare con il registratore vocale perché mi vengono queste intuizioni, magari mentre sto pensando ad altro, come se due neuroni, che non si erano mai visti, si incontrassero improvvisamente e da lì inizia la l’abbozzo dell’idea, sento che comincia il fermento e da lì è qualcosa che cresce.

La scrittura è un’esperienza mistica nel senso che entro in una sorta di dimensione senza spazio e senza tempo. Dentro quella dimensione, però, ci arrivo dopo un lungo percorso intuitivo e poi decido di mettermi davanti al computer. A quel punto scrivo, però ecco è un processo che viene da lontano.

Una Storia Di Facciamoci Le Storie
Una Storia Di Facciamoci Le Storie

Facciamoci le storie: feedback e futuro

Che feedback hai ricevuto dai bambini? E dagli adulti?

Il feedback è stato molto generoso e infatti sono incredula perché ho trovato genitori molto gentili, che mi hanno dato dei feedback veramente positivi. Alcune cose mi hanno emozionato in particolare, intanto essere riconosciuta al supermercato, questa cosa mi ha creato un misto tra imbarazzo ed entusiasmo, con i bambini che mi guardano e che parlano di me con i genitori. Mi è successo tre, quattro volte che dicano “Ma quella è quella della palla racconta storie”. Questa cosa mi ha veramente emozionata.

Poi è un’altra cosa bellissima che è successa è stata che è una mia amica insegnante ha proposto la storia alla propria classe e mi hanno mandato dei disegni che hanno fatto. Anche i figli dei miei amici più cari vi mandano dei video in cui raccontano pezzi delle storie o fanno dei disegni. Questo per me è veramente la parte più nutriente perché in qualche modo mi fa sentire in contatto e in relazione. Mi fa piacere che le storie suscitino delle azioni. Ho trovato persone molto generose nei miei confronti, questo lo voglio dire perché sono proprio gentili, al di là di quello che io posso fare. Quindi sono molto grata.

Come continuerai questa bella iniziativa? Ti piacerebbe fare anche piccoli spettacoli dal vivo oppure continuerai con i video?

Per quanto riguarda il futuro, io spero di riuscire ad avere il tempo di potermi rimettere un po’ a scrivere e a fare altri video. C’è stata una novità quest’anno di cui ancora una volta sono grata per la generosità perché Mattia Culmone, un ragazzo che si è laureato in Composizione, mi ha chiesto di fare dei podcast con le mie storie, musicandole e creando un blog dov’è possibile scaricarle e ascoltarle. Questo è già un’evoluzione e forse questa cosa si amplierà. In realtà non credo di costruirci uno spettacolo teatrale anche perché non so se le storie sono da spettacolo teatrale però tengo tutto aperto. Vorrei rimanere nella dimensione del piacere, ma anche di accogliere ciò che accade, perché di cose ne sono accadute tante e  io le ho sempre accolte con piacere e grande stupore. Come, ad esempio, anche questa intervista.

Ringrazio Paola Zermian per quest’intervista e auguro al suo Facciamoci le storie un futuro pieno di fantasia e creatività.

Facciamoci le storie, un’iniziativa per grandi e piccini ultima modifica: 2021-05-06T09:30:00+02:00 da Valentina Ganassin

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Interesante iniciativa.

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