Quando parliamo di Bussolengo non possiamo non parlare del suo antico legame con il mondo della calzoleria. Negli anni d’oro che furono, il nostro Paese era riconosciuto come uno dei distretti calzaturieri veronesi più importanti. Un settore che ha saputo coinvolgere non solo grandi realtà che si sono poi espanse, ma anche un’intera cittadinanza. Tutti, chi più chi meno, erano coinvolti anche in piccole fasi nella produzione della scarpa. Oggi vogliamo parlare di Carlo Leoni, un vero e proprio maestro della scarpa che ha saputo nel corso dei decenni costruire una realtà importante quale la calzoleria Carlo Leoni.
Carlo Leoni ha un laboratorio nel quale la scarpa viene prodotta in maniera artigianale passo dopo passo, proprio come si faceva una volta. Il sapere tramandato da Carlo è un sapere antico che riesce nonostante tutto a proiettarsi nella modernità. Una strada che come ci racconta Carlo, per quanto sia difficile è ancora percorribile. Ne parliamo con lui svelandovi anche alcune curiosità.
Carlo Leoni – Intervista
Ciao Carlo. Grazie per l’intervista e benvenuto su itBussolengo. Da anni porti avanti con passione un’attività antica quale l’attività di calzoleria. Mi racconti com’è nata la passione per la calzoleria e cosa ti ha portato fin qua?
Fin da ragazzini, io e miei fratelli abbiamo sempre aiutato nostro papà nel laboratorio di scarpe. Da prima con mansioni molto semplici e poi con il passare degli anni con sempre maggiore responsabilità e consapevolezza. Dopo le scuole superiori ed il servizio militare, quando venne per me il momento di decidere quale strada intraprendere pensai di provare a portare avanti l’attività di famiglia affiancando il papà a tempo pieno approfittando di tutti i suoi consigli e della sua esperienza. Sono passati 35 anni! La curiosità e l’attenzione alle relazioni umane sono sicuramente da allora i miei motori.
Una produzione totalmente artigianale
Il tuo laboratorio è ormai una delle poche realtà esistenti che produce la scarpa in modo totalmente artigianale. Che significato ha per te?
La storia della produzione di calzature a Bussolengo merita narratori migliori di me. Per molti è stato difficile continuare (crisi economiche, cambi generazionali, delocalizzazioni..) e quindi non è giusto dare giudizi o prendersi meriti. Fare scarpe in modo artigianale è una strada possibile, una sfida costante e avvincente anche oggi nel 2021 in un mondo che diventa sempre più tecnologico.
Carlo Leoni – ad ogni cliente la sua scarpa
Ogni scarpa è un modello unico pensato apposta per il cliente, un metodo di realizzazione antico che nonostante tutto si è ritagliato nel tempo una nicchia importante. Eppure proprio in questo senso hai trovato un modo originale per far misurare il piede anche a distanza attraverso un modello scaricabile online. Mi racconti com’è nata questa idea?
Ad ogni piede la sua scarpa, si potrebbe sintetizzare così il su misura. Dal dialogo e dall’ascolto del cliente provo a capire quali sono le caratteristiche che la scarpa dovrebbe avere. Cerco quindi di concordare con lui tutti i dettagli e le personalizzazioni. Prendo le misure del piede e poi procedo. Talvolta non è possibile avere il cliente di persona in laboratorio e così ho pensato di inserire nel mio sito internet una serie di impronte per facilitare la misurazione del piede dando sempre la disponibilità ad un colloquio telefonico per assicurarsi del buon esito.
Le difficoltà in periodo covid
Il Coronavirus è stato un periodo oggettivamente difficile che ha messo a dura prova specialmente le aziende di piccole e medie dimensioni. Come hai affrontato questo periodo? Quali sono state per te le maggiori difficoltà?
Questo anno trascorso in presenza del Covid-19 ha sicuramente provocato una riduzione del lavoro, consapevole che torneremo a crescere non appena saranno possibili e sicuri gli spostamenti, mi tengo stretta la salute mia e della mia famiglia. Continuo a pensare positivamente e a credere nella scienza medica.
Dal Maestro Peppe Vessicchio a Striscia la Notizia
Parliamo adesso di soddisfazioni: hai avuto modo di confezionare un modello di scarpe per il Maestro Peppe Vessicchio e sei stato protagonista del servizio “Paesi e Paesaggi” dove hai avuto l’occasione di incontrare Davide Rampello di Striscia la Notizia. Mi racconti cosa hanno significato per te queste esperienze e qualche curiosità?
Il Maestro Peppe Vessicchio è un grande appassionato di scarpe ed io l’ho conosciuto grazie ad un mio caro amico che per lavoro ha contatti con lui. Durante un loro incontro il maestro ha notato le scarpe indossate dal mio amico ed ha voluto sapere chi le aveva prodotte, e così grazie a questa coincidenza sono venuto in contatto con lui. Una persona speciale! E’ venuto nel mio laboratorio, abbiamo scelto assieme i materiali e gli ho confezionato alcune paia di scarpe.
Peppe Vessicchio, soddisfatto del mio prodotto, lo ha consigliato al suo amico Davide Rampello. Anche lui è venuto a trovarmi, ho fatto delle scarpe per lui e per suo figlio Daniele. Rampello, autore di un libro intitolato proprio “L’Italia fatta a Mano” è rimasto molto colpito dal mio lavoro, ha voluto sapere la storia della mia attività conoscendo mio padre, mia moglie e la mia famiglia. Da tempo lui considera gli artigiani dei “beni culturali viventi” e cerca in tutti i modi di valorizzarli e renderli visibili anche al grande pubblico nella rubrica “Paesi e Paesaggi” di Striscia la Notizia. Quando mi ha chiesto se volevo che raccontasse la mia storia in televisione la soddisfazione è stata tanta, così come tanti sono stati i complimenti ricevuti dopo la messa in onda.
