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Lavorazione del sapone: un Saponificio per Bussolengo

Lavorazione Del Sapone

Oltre al lavoro dei sarti e degli scarpolini, anche quello della lavorazione del sapone è un mestiere ben conosciuto a Bussolengo!

La prima famiglia di Bussolengo ad addentrarsi in questa attività furono i Pinali, una delle più antiche famiglie più antiche del paese. Nel 1919, i membri più giovani abbandonarono l’attività di marsari (rivenditori di stoffe) e si lanciarono in una nuova avventura appassionante e di successo, seppur faticosa e travagliata.

Lavorazione del sapone: gli inizi

Dopo la fine della Prima guerra mondiale, i fratelli Pinali trasformarono il cortile di casa nel primo laboratorio di sapone di Bussolengo. Alcune testimonianze dell’epoca parlavano di una “bolgia infernale” provenire dal cortile di casa Pinali.

Proprio lì, in via Roma n. 10, i fratelli avevano sistemato un grosso parol (grande pentolone) grazie al quale potevano bollire e mescolare tutti gli ingredienti per creare il sapone.

Lavoratori Nel Cortile Interno
Lavoratori Nel Cortile Interno – Foto presa dal libro Bussolengo documenti fotografici

I primi anni furono duri, gli effetti della crisi del ’29 pesavano ancora molto sull’economia e anche l’attività di lavorazione del sapone faticava a prendere il via. Nonostante questo, già nel 1922, i Pinali riuscirono ad arrivare a produrre tra i 1000 e i 1200 quintali di sapone.

Nel momento di maggior difficoltà, quando l’azienda sembrava andare verso il fallimento, tutta la famiglia unì le forze, abbandonando definitivamente l’attività di marsari, per contribuire in tutto per tutto alla lavorazione del sapone.

Lavorazione del sapone: gli sviluppi

A metà degli anni Trenta, la crisi era alle spalle e il vecchio parol ormai faticava a star dietro alla produzione di sapone. La famiglia Pinali capì che era arrivato il momento di costruire una fabbrica con nuove attrezzature. Nacque quindi il Saponificio e, da artigiani, i Pinali diventarono industriali.

La fabbrica, situata su un grande terreno alla fine di quella che oggi è via De Gasperi, era composta da più postazioni. Un capannone per la lavorazione degli oli e della glicerina. Uno per raffreddare le materie lavorate. Uno per confezionare i saponi. Infine, vari magazzini per il mantenimento della merce.

Lavoratrici In Grembiule
Lavoratrici In Grembiule – Foto presa da http://www.raizes.it

Nel cortile si trovavano alcune vasche in cui venivano conservate le materie prime e un pozzo per l’acqua. La fabbrica era complessivamente molto vasta, molto più di altre del territorio. Ogni fase della lavorazione del sapone era curata e precisa: la produzione, l’imballaggio, il deposito, la spedizione. L’attività di produzione di sapone si amplificava giorno dopo giorno e così il successo da industriali della famiglia Pinali. Col tempo, le tecniche andavano perfezionandosi, la qualità delle materie prime era sempre più ricercata e la popolarità della famiglia cresceva.

La fabbrica non rappresentò un successo solo per i suoi creatori, bensì offrì posti di lavoro a cittadini di Bussolengo e dei paesi circostanti. Il nostro paese, anche grazie al Saponificio, si avviava a diventare un centro economico-impiegatizio di grande rilevanza.

Il Saponificio durante la Seconda Guerra Mondiale

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la Seconda guerra mondiale portò un aumento della produzione di sapone. Il Saponificio si occupava infatti dei rifornimenti di sapone per l’esercito militare italiano. Durante il conflitto, la fabbrica produsse ben 100 quintali di saponette e il doppio dei quintali di sapone al giorno. Lo Stato si occupava di fornire le materie prime per riuscire a soddisfare la grande domanda di sapone.

Alla fine della guerra, il Saponificio poté godere dei vantaggi delle scorte accumulate in quei terribili anni.

Lavorazione Del Sapone Con “tagliarina”
Lavorazione Del Sapone Con “tagliarina” – Foto presa dal libro Bussolengo documenti fotografici

Il Saponificio verso il declino

Negli anni Cinquanta, la competizione creata dai saponi in polvere e i conflitti tra i fratelli Pinali riguardanti le nuove tecniche di lavoro portarono all’inizio del fallimento del Saponificio.

Anno dopo anno, la fabbrica non riuscì ad adattarsi ai nuovi metodi di produzione dettati dallo sviluppo delle tecnologie e dalle moderne tecniche di lavorazione. Le richieste sempre più rare causarono un rallentamento della produzione che portò infine alla chiusura della fabbrica nel 1966.

Il Saponificio come memoria

Il Saponificio dei Pinali viene ancora ricordato oggi per la rilevanza avuta nel nostro paese in campo economico e impiegatizio oltre per aver rappresentato un’azienda pionieristica per Bussolengo e il territorio.

La fabbrica di lavorazione del sapone ha aperto la strada per le altre attività industriali di Bussolengo. Ha inoltre offerto molti posti di lavoro ai nostri concittadini e improntato un sentiero per le future industrie di scarpe del paese.

Oggi ne rimane memoria come una delle prime imprese che ha sostenuto l’economia di Bussolengo e che ne ha aiutato lo sviluppo in campo lavorativo, produttivo e industriale.

Lavorazione del sapone: un Saponificio per Bussolengo ultima modifica: 2021-03-25T09:30:00+01:00 da Valentina Ganassin

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