Il 27 gennaio 1874 un ricco possidente di Bussolengo di nome Francesco Orlandi, con un atto notarile, dona al comune una somma di denaro per la costruzione di un ospedale. Sarà l’inizio di una lunga storia che ora vi raccontiamo.
Il donatore Francesco Orlandi
Di Francesco Orlandi si sa che fu un uomo sensibile, dedito all’aiuto del prossimo e alla carità, molto amico dei Padri Redentoristi e figura illustre del paese. Muore il 16 gennaio 1897. Nell’anno 2007 l’amministrazione Mazzi decise di collocare degnamente la lapide in onore di Francesco Orlandi mettendola all’esterno della cappella dei Frati Redentoristi all’interno del cimitero di Bussolengo togliendola così dall’ubicazione nascosta in cui si trovava (dietro la cappella cimiteriale dei frati). Per riconoscenza sono state riportate le seguenti parole:
La storia dell’Ospedale Orlandi dalle origini ai giorni nostri
La storia dell’Ospedale Orlandi parte da molto lontano e ci accingiamo a narrarvela attraverso il racconto tratto da “Bussolengo-Immagini di storia”. “Durante uno dei consigli comunali dell’anno 1873, quando il sindaco era il signor Domenico Benati, si discusse sull’accettazione di un dono fatto da Francesco Orlandi di 20 000 lire la cui rendita annua di 1000 lire avrebbe dovuto essere impiegata per il mantenimento di 6 ammalati da accogliere in un ospedale da costruirsi a Bussolengo. Secondo le intenzioni del donatore, il Comune avrebbe dovuto partecipare all’istituzione dell’opera mettendo a disposizione la somma prevista in bilancio per la pubblica assistenza. Si individua il fabbricato nel caseggiato a nord del paese, in località Rivolti, che sarà adattato a ospedale. Il signor Orlandi pone alcune clausole. Il comune deve impegnarsi a istituire l’ospedale entro il 1875 precisando inoltre che sarà il parroco, il garante del buon andamento dell’ospedale”.
L’architetto al quale si affidano i lavori è don Angelo Gottardi: il consiglio in data 8 maggio 1877 delibera la sistemazione del fabbricato. Dal 1878 al 1881 l’ospedale resta chiuso per problemi ipotecari ma Orlandi fa dono di altre 20 000 lire e il 1° gennaio 1881 riapre i battenti. Nel 1885 Orlandi fa una terza donazione di altre 20 000 lire.
All’Ospedale vengono portati tutti coloro che non possono essere curati a casa. La precedenza viene data agli ammalati poveri del paese. Nel caso di posti liberi si accettano pazienti anche da fuori.
L’ospedale Orlandi nel primo dopoguerra
Dopo la guerra del ’15 – ’18, l’ospedale Orlandi vive un periodo di difficoltà. Nel 1922 si istituisce un consorzio fra comuni in modo da avere entrate sicure. Si delibera l’ampliamento dello stabile con l’aggiunta di due ali laterali in previsione di un afflusso maggiore, anche dai paesi limitrofi.
L’ospedale oggi
Pian piano l’ospedale ha preso solidità nella struttura e nei vari reparti arrivando ad essere considerato un ospedale d’eccellenza. Dall’Orlandi sono passati famosi primari e pazienti anche da fuori provincia. Da qualche anno l’Orlandi è stato ridotto a ospedale di comunità e spogliato di importanti reparti. L’averlo disfatto nel giro di poco tempo ha procurato un grande dispiacere non solo ai cittadini di Bussolengo, ma anche per quelli che provenivano da fuori. Il nosocomio è posizionato in un punto strategico che attirava un’utenza di circa 80 mila persone provenienti dal basso Lago di Garda, dalla Val D’Adige, dalla Valpolicella e dalla Lessinia, oltre che dai paesi limitrofi.
In paese si respira un clima di amarezza per la perdita di una risorsa così importante. L’ospedale nel corso degli anni ha saputo soddisfare le esigenze di salute dell’intero paese, costituendo anche un indotto economico importante.
Ci si augura che ci siano dei ripensamenti e che si ristabiliscano le prestazioni di questo nosocomio, specialmente dopo la lezione che la pandemia ci ha dato, quella di una forte necessità di ospedali validi che garantiscano a tutti la cura.
