Vi siete mai chiesti chi trasforma in realtà la magica atmosfera del Villaggio di Natale, forse il più famoso d’Italia, che attrae migliaia di visitatori ogni anno proprio a Bussolengo? Oggi ne parliamo con Cristina Bighelli, classe 1970, nata e cresciuta a Bussolengo, che ne è l’artefice. La raggiungo nel suo laboratorio, animato da sculture e glitter, barattoli di colore e creature fantastiche dove Cristina realizza le sue opere sotto la supervisione di Tatù, il suo cane, che non la abbandona un attimo. Lei è uno scricciolo di donna, tutta nervo e buonumore.
Cristina Bighelli, l’intervista
Buongiorno Cristina e grazie per la disponibilità a questa intervista. Ci racconti quale è stato il tuo percorso?
Buongiorno e grazie a voi. Ho sempre avuto una forte predisposizione per i lavori manuali. Sono cresciuta in una famiglia di artigiani ed ho sempre visto “fare” cose. Avevo un’indole artistica che i miei genitori non hanno mai scoraggiato, anzi. Mi hanno aiutata a coltivarla permettendomi di seguire un percorso di studi in linea con la mia predisposizione. Ho frequentato il liceo artistico e successivamente un corso libero di scultura all’ Accademia “Cignaroli” di Verona. Il passaggio successivo è stata l’Accademia di Belle Arti NABA di Milano dove mi sono specializzata in scenografia.
La scelta del materiale di Cristina Bighelli
Come sei arrivata al polistirolo, tra i tanti materiali che avrebbero potuto dar vita alle tue creazioni?
La maggior parte delle scenografie in ambito teatrale sono realizzate in polistirolo che, a differenza di quanto può sembrare, è un materiale estremamente versatile. La mia docente al NABA, un’affermata professionista del settore, mi ha insegnato, anche sul campo, a dargli vita.
Come nascono le idee
Il tuo lavoro contempla una forte componente di lavoro manuale. Come ritrovi ogni volta il suo lato artistico?
I clienti che mi commissionano i lavori mi danno un’idea di partenza che io dovrò poi sviluppare.
La parte artistica di questo tipo di lavoro, emerge ogni volta in cui mi trovo a dover interpretare le loro idee, a dare loro una forma. La stessa idea può essere realizzata in mille modi diversi. Capire il cliente, le sue esigenze, richiede la capacità di entrare in empatia ed interpretare la sua fantasia.
Poi, come vedi, il mio lavoro non consiste solo nel sagomare il polistirolo ma soprattutto nel renderlo vivo.
Tutti questi barattoli di colore la dicono più lunga delle mie parole.
Il riconoscimento di Cristina Bighelli
Non ti infastisce il fatto che, dopo tanti anni, quasi nessuno sappia che ci sia tu dietro a tante creazioni?
A dire il vero no. Non amo essere al centro dell’attenzione. Mi basta la gratificazione nel vedere che i miei lavori piacciono e, in particolare a Natale, fanno sognare. Mi basta questo.
I saluti e i ringraziamenti
Accompagnata da un Tatù scodinzolante, saluto Cristina chiudendo alle mie spalle la porta di un piccolo mondo fatato.
piacevole intervista. Brava Cristina e brava Pamela per la tua prima intervista..
E’ bello scoprire tramite le vostre interviste le persone creative che vivono nel nostro paese. Cristina nel suo campo penso sia veramente un’artista, complimenti. Brava e di cuore