La storia di come Gussilingus divenne nel corso dei secoli Bussolengo è una delle storie a mio dire più affascinanti. Le origini del nome Bussolengo si presta a più interpretazioni. Si parte infatti dal Buxulongum di origine romane passando per Bussling di origini alto-tedesche. Nel periodo medioevale sarebbe poi diventato Gussilungus. Poi in seguito è diventato Gussolengo o Gossolengo perdendo la b in favore di una consonante più dolce e gutturale quale la g.
Infine parliamo di quella che potrebbe essere l’origine più accreditata del nome Bussolengo. Secondo Giovanni Battista Da Persico il nome Bussolengo potrebbe essere originato dalla pianta del Bosso (in latino Buxus) molto presente nel nostro territorio. Da qui si sarebbe poi unito a longus diventando poi Buxuslongus.
Questa evoluzione del nome Bussolengo è stata sapientemente analizzata in vari studi relativi al nostro paese ad iniziare dai preziosi appunti monografici del Bacilieri. Eppure se ci fermiamo anche solo per un minuto a riflettere possiamo fin da subito renderci conto di come il Paese di Bussolengo sia stato ben presente nelle principali epoche che hanno attraversato la storia della nostra penisola. Dagli antichi romani, passando per il medio evo senza dimenticare l’influenza cimbra, possiamo renderci conto di come ogni tassello si sia ben incastrato nel corso dei secoli.
Origini del nome Bussolengo – da Buxulongum a Büssling
Iniziamo con il dire che Bussolengo già sotto il periodo romano aveva già assunto la forma di Pagus ossia paese con il nome di Buxulongum. Secondo prime ricostruzioni storiche sembra che il nome si riferisse alla forma allungata del paese che conserva ancora oggi. Sull’origine del nome tuttavia non sembrerebbe esserci un punto d’accordo. Il nome Bussolengo avrebbe potuto trarre origine da Büssling di origine germanica e più nello specifico sotto l’influenza alto-tedesca.
C’è di più. Oltre al prefisso del nome anche la desinenza ricopre un ruolo importante che ci dice molto sulla caratteristica del nostro paese: – longum ossia – ling ossia – lingus quindi – lengo richiamano alla forma allungata del paese un significato che nel corso dei secoli pur modificandosi non si sarebbe perso. Infine abbiamo l’ultimo tassello. Come siamo passati da Büssling a Gussilingus fino ad arrivare Gussolengo quindi Bussolengo? Anche in questo secondo punto nel libro “Bussolengo – la sua storia” di Mario Franzosi il cambio da una lettera rispetto ad un’altra sarebbe stata dettate da variazioni linguistiche assunte in seguito alle invasioni barbariche.
Antiche testimonianze
Ora arriviamo all’aspetto più interessante. Il codice diplomatico veronese di Fainelli riporta un antico documento datato 825 che ci informa che un certo Gisulfo ipotecò dei terreni all’allora prete di Bussolengo Gisempaldo (de vico Gussilingus). Un documento questo di importanza cruciale perché testimonierebbe il primo scritto riportante il nome Gussilingus. Andando avanti con il tempo troviamo diverse declinazioni del nome Bussolengo. Nel 1084 troviamo un documento di un’assemblea convocata a San Zeno dall’imperatore Enrico IV nel quale venivano restituiti dei terreni ad un certo Odelricus figlio di Bertaldi de Gusolingo.
Intorno al 1145 troviamo già dei testi riportanti il nome Gussolengo. In una bolla papale del 1188 di Papa Clemente mentre si rivolge ad una chiesa veronese parla di “Plebem Gutholingi cum capellis et decimis”, forse parlando della chiesa di San Salvar. Andando ancora avanti con i secoli troviamo ancora un documento datato 1625 nel quale la repubblica di Venezia concedeva dei terreni alla “Communità de Buxolengo”.
L’attuale nome
Quando cominciamo a vedere il nome di Bussolengo nei documenti? Le prime apparizioni dell’attuale nome compaiono già in alcuni documenti della seconda metà del 600. Nel 1676 in un documento redatto da alcuni bravi o prepotenti dell’epoca citano il nome Bussolengo riferendosi a dei mariuoli (bravi) del territorio che avrebbero formato l’avanguardia in quella che sarebbe stato il rapimento di Angiolina figlia del conte Lonardi.
Da lì il resto è storia perché sono veramente tanti i frammenti che raccontano il paese attraverso i secoli. Vorrei però concludere facendo una riflessione. Nonostante il passare delle decadi e i secoli questi documenti ci raccontano una comunità coesa e legata al territorio, un valore che sicuramente non passerà mai.
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